Settimana Civica: le radici di un progetto che sta già dando i suoi frutti

Fonte: Ufficio stampa Comune di Rovereto

In occasione della Seconda Settimana Civica, il Comune di Rovereto, insieme ad Atas Onlus e al Centro per la Cooperazione internazionale, ha messo in campo un progetto destinato a rendere i giovani e i cittadini sempre più protagonisti, anche attraverso la scuola

I cittadini e le cittadine al centro della vita della comunità: dal 25 aprile al 1 maggio, due date significative per il nostro Paese, si rinnova l’appuntamento con la Settimana Civica, quest'anno dedicata alla memoria di David Sassoli, "cittadino esemplare", affinché la sua testimonianza possa ispirare le scelte e i comportamenti di tutti. . Protagonisti, non spettatori è il motto dell’iniziativa che per la seconda volta si propone di valorizzare le esperienze di cittadini responsabili e attivi e promuovere la loro partecipazione piena e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità.Il Comune di Rovereto vuole quest’anno creare le condizioni affinché questo momento sia condiviso dal più ampio numero di persone.

“Si sta costruendo una dimensione partecipata - ha spiegato l'assessora Micol Cossali - “Il comune ha coinvolto Atas e il Centro Cooperazione internazionale per creare un progetto di ampio respiro che coinvolge i cittadini attivi che si muovono con le proprie idee per migliorare i luoghi e le relazioni tra le persone. E' un percorso che non si esaurisce nel mondo associativo, ma che trova adesioine nel mondo giovanile con iniziative che si animano anche spontaneamente. E' una condivisione di esperienze, di pratiche, di idee. Quello che abbiamo cercato di fare è improntare questa dimensione del prendersi cura del posto in cui viviamo, del rafforzare le relazioni di prossimità ma anche la dimensione più ampia che ci collega all’Europa e al resto del mondo, come cittadini di una medesima comunità”. In collaborazione con l’associazione Atas Onlus, è stato dunque creato il progetto Laboratorio di Cittadinanza, che ha come obiettivo quello di aprire spazi di confronto sul tema della cittadinanza attiva a partire dalle azioni pratiche che cittadini, cittadine, gruppi e associazioni già portano avanti sul territorio e, laddove utile e richiesto, favorire la messa in rete di chi porta avanti azioni simili.

“Atas lavora sul filone del territorio e quindi con gruppi formali e informali attivi a Rovereto – spiega Silvia Valduga, di Atas Onlus - “Stiamo esplorando i quartieri e le circoscrizioni, contattando le persone, sia attraverso il Google Form che viene messo online, sia con confronti faccia a faccia con i cittadini. Oltre a raccogliere il che cosa si fa sul territorio, ascoltiamo le progettualità, gli sguardi sul futuro”. Il primo passo è stato dunque quello di coinvolgere anche le circoscrizioni, che sono un luogo privilegiato di ascolto e relazione con le cittadine e i cittadini. Presso l’Urban Center è stato attivato uno sportello di ascolto e raccolta delle iniziative di cittadinanza attiva, presso l’Urban Center, tutti i mercoledì dalle 15.30 alle 18.30”. Oltre allo sportello, è possibile compilare il questionario online Dire-Fare-Pensare a Rovereto, che permette di inserire idee ed esperienze.

Un secondo fronte di azione, non meno importante, è quello delle scuole, come spiega la Vicesindaca e Assessora Giulia Robol: “ Si tratta di un grande progetto di collaborazione che coinvolte anche gli istituti scolastici. Si tratta di un progetto iniziato lo scorso anno che prevede il coinvolgimento delle scuole per promuovere la partecipazione e in molte hanno già aderito. Viviamo una fase legata alla cronaca contingente che non favorisce la comunicazione e proprio per questo occorre lavorare su quei legati alla paura e alla non conoscenza: da una parte la guerra, che pone anche grandi temi di coscienza, dall'altra la pandemia, che ci riporta al tema della salute. Soprattutto per i più giovani non sempre è facile interpretare la realtà che li circonda. Dare voce agli studenti, vedere come le scuole affrontano questi problemi è un modo per mettersi in discussione, per trovare spunti di riflessione attraverso l'ascolto. Tutto questo consente a noi di capire e a loro di sentire gli spazi della città propri”.

“Sono tempi difficili – spiega Chiara Sighele, del Centro Cooperazione Internazionale – e occorre ripartire dal dirsi che le energie ci sono, che gli spazi ci sono. Possiamo essere protagonisti e non solo spettatori del mondo in cui viviamo. Attraverso il lavoro di mappatura di quanto già c'è, si può ricostruire il tessuto sociale che si è sfilacciato, attraverso la ricucitura delle relazioni. Ci siamo rinchiusi di fronte a una complessità di fenomeni. È importante ricreare spazi in cui ci si parli e ci si riconosca. A fianco al lavoro di mappatura, esiste un secondo filone legato ai laboratori, uno per le classi delle scuole, dedicato al tema delle discriminazioni e dell’ingiustizia sociale; l’altro per cittadini, sfruttando al meglio gli strumenti che le istituzioni europee mettono a disposizione. Un percorso di alfabetizzazione istituzionale europea”.

“L’idea è che questo percorso non si esaurisca quest'anno, ma che possa proseguire nel tempo – spiega la Consigliera delegata Arianna Miorandi - Dovrà diventare un appuntamento fisso della città con il coinvolgimento delle scuole e delle Associazioni sul territorio. Solo da due anni l'educazione civica è divenuta materia di studio nelle scuole e occorre lavorare per far sì che possa diventare sempre più uno spazio di confronto e crescita”.

Per poter inviare le proprie idee al Centro di Cooperazione Internazionale, è disponile l'indirizzo settimanacivica.rovereto@cci.tn.it, mentre è possibile compilare il form online Dire-Fare-Pensare (DIRE-FARE-PENSARE a Rovereto (google.com)).