Le vittime della nostra ricchezza

Il giorno 22 aprile alle ore 17.30 all'Urban Center verrà presentata alla cittadinanza la mostra fotografica di Stefano Stranges “Le vittime della nostra ricchezza”: conosciamo veramente il costo umano e ambientale del materiale tecnologico che ci circonda?

La mostra rimarrà esposta fino al 9 maggio con i seguenti orari:

dal martedì al venerdì dalle 16.00 alle 18.30

sabato: 10-12 e 16.00-18.30

La mostra raccoglie trentasei fotografie, alcune inedite, che vedono come oggetto la raccolta dei minerali nella RdC, Paese martoriato da più di vent’anni per la raccolta di minerali importantissimi per la tecnologia tutta (cellulari, computer, frigoriferi, macchine elettriche, ecc), che costantemente il mondo sta usando quotidianamente per lavoro e per hobby. Raccolta di minerali che ha procurato milioni di morti nel Paese, ancora oggi sotto sequestro delle multinazionali. Questo è il costo umano ed ambientale della nostra tecnologia.

“La ricchezza della sua terra è direttamente proporzionale al disastro umanitario e alla costante instabilità del territorio, martoriato da decenni di conflitti sanguinari. Negli ultimi anni, il fortissimo incremento di richiesta di coltan, dovuto alla crescita del mercato tecnologico, ha fatto si che la compagnia che detiene il monopolio delle vendite di questo minerale accelerasse la produzione a discapito dei diritti e della sicurezza dei minatori. La mancanza sostanziale di alternative per sopravvivere e lo scarsissimo livello di scolarizzazione costringe la popolazione di tutto il territorio ad essere schiavi all'interno delle loro terre. Il livello di sicurezza in un terreno estremamente franoso e la corsa impazzita alla raccolta del minerale rende il lavoro del minatore estremamente pericoloso; i villaggi a ridosso delle miniere, come ad esempio Rubaya, sono abitati da centinaia di famiglie spezzate, dove una vedova o una madre spesso non può nemmeno piangere il corpo del proprio caro, sepolto e abbandonato dentro le voragini della montagna. I diritti e i sostegni di queste donne da parte delle compagnie minerarie sono ridotti a zero; gli aiuti per sopravvivere arrivano soltanto dalle ONG che operano sul campo.”


Promosso da: ANPI Rovereto e Vallagarina; Centro pace, ecologia, diritti umani - Rovereto; CAVA Vallagarina; Centro per la Cooperazione Internazionale

Con il sostegno del Comune di Rovereto e la Comunità della Vallagarina